Az alábbi bejegyzés rendhagyó módon olasz nyelvű. A története az, hogy egy Torinóban élő ismerősöm kért meg arra, hogy picit gyakoroljam vele az angol nyelvet.
Mivel beszélgetés közben – nem meglepő módon – szóba jött a foci, „cserébe” azt kértem tőle, hogy írja le Nektek a gondolatait az olasz labdarúgás körüli mítoszról. Hát így született ez a bejegyzés. 🙂
„Era l’estate del 1982, si giocavano i mondiali di Spagna.
L’Italia era una buona squadra, ma non tra le favoritissime.
Il Paese non se la passava bene. Il terrorismo, le stragi, la politica corrotta, le differenze economiche tra nord e sud, destabilizzavano la nostra società dividendola.
I mondiali quindi erano visti come un motivo di evasione e divertimento.
Forrás: Wikipédia
Le prime partite della nostra nazionale non furono esaltanti, anzi, rischiammo di uscire dalla competizione già nella prima fase. La squadra sembrava slegata, disunita e senza gioco.
Fortunatamente passammo il turno, però sfortunatamente fummo inseriti in un girone di ferro contro, Brasile e Argentina, due squadroni!!! Nemmeno un folle avrebbe scommesso una lira su di noi. Incredibilmente battemmo il Brasile in un’epica sfida con il punteggio di 3 a 2, poi mandammo a casa anche l’Argentina con il punteggio di 2 a 1. In semifinale ci sbarazzammo facilmente della Polonia con il punteggio di 2 a 0.
La squadra era diventata imbattibile, in finale l’11 luglio scendemmo in campo (intendo dire tutto il popolo italiano idealmente spiritualmente scese in campo) contro la nazionale della Germania.
I tedeschi si arresero con il punteggio di 3 a1 in una calda e dolce notte d’estate per tutti noi, giovani, vecchi, donne, bambini.
Forrás: Reuters – Scroll.in
Eravamo, ci sentivamo Campioni del Mondo.
Il Paese scese in piazza a festeggiare, milioni di persone con milioni di tricolori si strinsero in un grande abbraccio, attorno alla squadra e al nostro presidente Pertini (un partigiano della resistenza) andato a Madrid nello stadio Santiago Bernabeu a tifare per la nazionale.
La nostra squadra di calcio era riuscita a compiere due miracoli: uno sportivo e uno ancora più grande, ovvero unire e pacificare un’intera nazione.
Io non ricordo di essere stato più felice di qui giorni in tutta la mia vita.
Kép forrása: www.calcioweb.eu
Il calcio non è solo uno sport, ma molto di più, ci sono tante similitudini con la nostra vita. (regole, ruoli, obiettivi, ecc.)
Le regole: nel calcio ci sono molte regole chi non le rispetta viene prima ammonito e poi espulso se continua.
Anche nella vita chi non rispetta le regole viene sanzionato e, nei casi più gravi, allontanato dalla società (prigione).
I ruoli: ogni calciatore ha un compito specifico, portiere, difensore, attaccante, così anche nella vita abbiamo ruoli e compiti, siamo tecnici, giornalisti, medici, operai , insegnanti ecc.. Ogni volta che non facciamo bene il nostro ruolo, subiamo le conseguenze.
L’obbiettivo: l’obiettivo di una squadra è fare gol e vincere, anche nella vita vogliamo raggiungere degli obiettivi, acquistare un’auto, trovare un lavoro che ci piace, diplomarci, laurearci, trovare l’anima gemella ecc.
I conflitti: i conflitti all’interno del gruppo quasi sempre ti fanno perdere, anche nella vita si hanno conflitti.
La competenza: chi gioca meglio e si allena meglio viene messo in campo, anche nella vita chi è più competente ottiene più risultati, a parte qualche eccezione.
Il sacrificio: gli atleti si sacrificano e si aiutano gli uni con gli altri, anche nella vita ci si sacrifica per la famiglia, il lavoro ecc.
Il rispetto: per se stessi, i compagni e l’avversario, anche nella vita avere rispetto è fondamentale.”
Arról, hogy miért játszik az olasz válogatott kékben, ebben a bejegyzésben olvashattok.
Ha a fentieket nem érted, de szeretnéd megérteni, szeretnéd megtanulni ezt a csodálatos nyelvet, segítek benne magánórákon vagy a csoportos tanfolyamok egyikén.